13/05/12

l'uomo che voleva nascere donna

La Pietà di Guerra de la Paz




 I brani che seguono sono tratti da L'uomo che voleva nascere donna, di Joyce Lussu, pubblicato nel 1978 e ristampato a cura della Gwyplaine edizioni nell'aprile 2012.

PREMESSA
Il bombardiere fu colpito dalla contraerea tedesca e prese fuoco. Andò avanti per un po' sbandando, con una gran coda di fumo nero, poi cominciò a scendere a vite e si abbattè in un campo di foraggio alla periferia di Benevento. Pareva impossibile che qualcuno, in quel rogo, fosse ancora vivo. Invece uscì dalla carlinga una figura umana con la schiena in fiamme, che si mise a correre verso le prime case. Non c'era nessuno. La città era un mucchio di macerie.
Mentre correva nel fuoco, nell'atroce disperazione della morte scura, sotto i capelli che bruciavano passò un'ultima immagine: vide la madre, la sorella e la fidanzata sulla soglia della sua casa nel Minnesota, col cappello e coi guanti, che si avviavano verso la chiesa metodista: "Vorrei essere nato donna vorrei essere nato donna donna donna donna..." furono le parole che gli turbinarono nello spasimo estremo del cervello, finchè l'ultimo soffio di ossigeno fu divorato dalle fiamme e si abbattè bruciando contro il muro di una casa.
C'era un gran sole, il cielo era tutto azzurro e nessuno andò a raccoglierlo.
[...]
Dove sono le tue donne? Pensavo guardandolo. Dov'è tua madre che fin da piccolo ti metteva in mano il fucilino e la piccola Colt perfettamente riprodotta dicendo che non dovevi giocare con le bambole?Dov'è tua sorella, che la notte sognava un eroe con molte medaglie? Dov'è la tua ragazza, che ti veniva a prendere il sabato sera all'accademia militare, per esibire alle amiche la tua bella uniforme di pilota? Dove sono le tue donne, che ti hanno mandato solo in questo scannatoio così lontano dalla tua terra, che ti hanno spinto fuori di casa affinché tu facessi il tuo dovere di uomo e di soldato, mentre fanno il loro dovere di donne oneste fornendo mariti e figli al moloch nazionale e standosene al sicuro, senza rischiare di farsi bruciare gli occhi e rompere la carne, nell'inferno delle battaglie. Se questa guerra era da fare, perché non la fanno anche loro, invece di mandare te solo allo sbaraglio, povero maschio!magari, bene al riparo in un paese mai invaso e mai bombardato, fanno riunioni e agitazioni contro la brutalità maschile e lo stupro, come se il vero stupro non fosse innanzitutto la guerra, e il consenso o non dissenso, maschile e femminile, che la rende possibile.

Nessun commento:

Posta un commento